Un artista audace.
Così è Andrea Cadenelli, nato a Gavardo nel 1972, originario della Valsabbia, che ha scelto Brescia per esprimere se stesso e la sua arte. Un'arte astratta, ma soprattutto concettuale, dove con il termine si intende il frutto di un pensiero, costante, in divenire, alcune volte talmente prepotente da dover far sgorgare attraverso materie e colori, forme e densità.
Audace perché sperimentatore senza paura di un nuovo modo di esprimersi, lasciando libero sfogo ad una mente che tende ad andare oltre, oltre la realtà, quella comunemente definita, oltre i fatti, la quotidianità.
Audace perché teso alla ricerca costante di sé, del significato di un'esistenza, la propria, messa alla prova in maniera "traumatica", ma anche dell'universo che circonda ogni nostra azione-emozione, che crea bui da riempire e luci da respirare.
In che modo? Per quale spinta?
Un mondo che crea in Cadenelli, toccando le corde di una premurosa sensibilità, infinite domande che urlano un bisogno di risposte. E così l'arte diventa un altro mondo dove immergersi, da cui trarre l'appagamento dei bisogni realizzando un'altra forma di comunicazione, lasciando che le mani si fondano con il colore per parlare. Per essere compreso. Parole e concetti, frutto di un pensiero attentamente accompagnato, che diventano materia, nuova, prendendo vita da altre materie, reali, ma anche vitali, commissionate fino a diventare opera. Un'opera guidata da un'interiorità che detta regole, che sceglie i colori, che ne calibra le quantità, graffiando con forza, con l'equilibrio di un trapezista, ascoltando una voce capace di mettere la parola fine al tumulto.